Codice Etico

Il codice etico dell'associazione in formato pdf è scaricabile da questo link

 

CODICE ETICO DELL’ASSOCIAZIONE SUB PRATO A.S.D. A.P.S.

 

ART. 1 - PREMESSA

L'Associazione Sportiva Dilettantistica e di Promozione Sociale Sub Prato opera nell’ambito dell’attività subacquea Ara e Apnea, in particolare nell’organizzazione di corsi didattici ed eventi relativi a tali discipline, oltre ad avere un ruolo attivo nella salvaguardia della comunità (con il gruppo di Protezione Civile) e dell’ambiente (con il gruppo Bio Blu Heart).

Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dalla propria etnia, dalle proprie convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo o prestazionale.

Il presente documento intende dare attuazione ai principi innanzi indicati al fine di dare effettività alle esigenze di tutela ivi sancite.

L'Associazione riconosce l’attività svolta quale strumento sociale, educativo e culturale ed aderisce ai principi del fair play, promuovendo e garantendo un ambiente sportivo e didattico ispirato ai concetti di lealtà, correttezza, amicizia, aiuto reciproco e rispetto per gli altri.
L'Associazione ripudia ogni forma di discriminazione e di violenza, la corruzione, il doping e qualsiasi cosa possa arrecare danno allo sport.

 

 ART. 2 - IL CODICE ETICO E LE FINALITÀ

Il Codice Etico dell’Associazione reca norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere rispettate da tutti i soci, in particolare da coloro che operano su base volontaristica in seno all’Associazione nell’ambito delle rispettive competenze ed in relazione alla posizione ricoperta.

Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 attuati in danno dei tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’Associazione.

Le norme contenute nel presente regolamento hanno l’obiettivo di creare regole di condotta a cui tutti gli appartenenti all’associazione sono tenuti ad uniformarsi al fine di:

  • promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;
  • promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
  • rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità; 
  • individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di tesserati minori; 
  • provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti; 
  • informare i tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi; 
  • incentivare la partecipazione alle politiche di safeguarding;
  • garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività subacquea nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding dell’associazione. 
 

 

 ART. 3 - AMBITO DI APPLICAZIONE E DESTINATARI

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

  • membri del consiglio direttivo;
  • staff tecnico, istruttori e assistenti bagnanti;
  • atleti e allievi e chiunque svolga attività subacquea;
  • genitori e accompagnatori degli atleti e degli allievi;
  • collaboratori, consulenti esterni ed ogni altro soggetto che agisca nell'interesse dell'associazione;
  • sponsor.

Il Codice Etico si applica comunque a tutti i tesserati e a tutti coloro che entrano a far parte dell’Associazione volontariamente.
 

 ART. 4 - EFFICACIA E DIVULGAZIONE

L’iscrizione all’Associazione comporta l’accettazione incondizionata del presente Codice.
Copia del Codice Etico è messa a disposizione di tutti i soggetti sopraindicati nel sito ufficiale www.subprato.it e affisso in forma cartacea in bacheca all’ingresso della sede dell’associazione. I destinatari sono pertanto tenuti a conoscerne il contenuto, ad osservare tutte le disposizioni in esso contenute, a contribuire alla loro applicazione, nonché ad assumersi le responsabilità conseguenti alla loro violazione che costituisce grave inadempienza ed è meritevole delle sanzioni disciplinari previste dall’Associazione. La non conoscenza del Codice Etico non può essere invocata a nessun effetto. Il Codice Etico esplica i propri effetti dal momento dell’iscrizione all’Associazione.

 

ART. 5 - NORME DI CONDOTTA PER I TESSERATI

L’Associazione s'impegna a:

  • assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona;
  • riservare ad ogni tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro;
  • far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso;
  • adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura; 
  • astenersi dall’adottare condotte quali: aggredire o abusare fisicamente o psicologicamente di un’altra persona;
  • evitare atteggiamenti nei confronti di altri che - anche sotto il profilo psicologico - possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
  • attuare comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
  • prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi dell’alimentazione, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori;
  • segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
  • attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:
    • evitare i contatti fisici tra allievi e tecnici o dirigenti;
    • sollecitare atleti, allievi, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque
    • evitare l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste o di matrice razzista;
    • evitare di intrattenersi in sedute di allenamento per singoli atleti svolte in orari in cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non siano usualmente frequentati, facendo in modo che se ciò sia necessario, vi sia sempre la presenza, di un ulteriore istruttore o di un dirigente;
    • richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;
  • prevenire, durante gli allenamenti e nelle uscite, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione;
  • spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare, uscite o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona;
  • favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
  • rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
  • operare nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo vigente e ad uniformare le proprie azioni e comportamenti ai principi di lealtà, onestà, correttezza e trasparenza in ogni aspetto della propria attività;
  • far crescere i propri soci con l’innata coscienza del rispetto verso le persone, gli animali, le piante, gli oggetti animati o inanimati e l’ambiente;
  • diffondere una sana cultura sportiva, promuovendo e garantendo un ambiente che premi sia il fair play che il successo o il conseguimento dell’obiettivo raggiunto con lealtà;
  • scegliere con la massima cura le persone con responsabilità verso i partecipanti ai corsi, in particolare ai bambini nelle diverse fasce di età, e di provvedere alla loro formazione;
  • porre come fattore prioritario la salute, la sicurezza ed il benessere psico-fisico degli allievi, con particolare riferimento ai bambini e ai giovani.

 

ART. 6 - CONSIGLIO DIRETTIVO

I consiglieri dell’Associazione s'impegnano a:

  • adeguare il proprio operato ai principi del presente Codice Etico;
  • rispettare le leggi ed applicare tutte le norme di buona gestione delle attività sociali e delle risorse umane;
  • discutere in modo costruttivo qualsiasi proposta venga fatta dai soci;
  • adottare sempre le migliori pratiche disponibili e stimolare al miglioramento continuo tutti i collaboratori; 
  • rifiutare ogni forma di corruzione/concussione;
  • Inoltre i consiglieri, in qualità di garanti del Codice Etico, hanno il compito di:
    • divulgare il presente Codice e vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
    • pronunciarsi sulle violazioni ed adottare eventuali azioni disciplinari;
    • esprimere pareri in merito a scelte di politica societaria al fine di garantirne la coerenza con le disposizioni del Codice Etico;
    • procedere alla periodica revisione del Codice.

 

ART. 7 - RESPONSABILE SAFEGUARDING

Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile delle politiche di salvaguardia contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla FIPSAS all’atto di affiliazione tramite la procedura prevista.

La persona che riveste questo ruolo deve tutelare i diritti e la dignità di tutti coloro che sono coinvolti nell’attività sportiva siano essi atleti, allievi, istruttori, consiglieri, tecnici o semplici appassionati.

Nel concreto ha il compito di monitorare e ricevere le segnalazioni su situazioni, anche potenziali, che espongano direttamente o indirettamente a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. Tali indicazioni verranno quindi riportate al Consiglio dell’associazione.

Il Responsabile deve inoltre interfacciarsi sia con gli organi di amministrazione dell’ente sportivo sia con il Safeguarding Officer dell’ente di affiliazione (FIPSAS: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) per ogni eventuale criticità che dovesse emergere in tema di abusi, violenze e discriminazioni.

Il Responsabile è tenuto a:

  • promuovere la corretta applicazione del regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati nell’ambito dell’associazione, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta adottati dagli stessi;
  • adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
  • segnalare al Consiglio eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
  • rispettare gli obblighi di riservatezza;
  • formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta;
  • valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
  • essere regolarmente tesserato FIPSAS;
  • non aver riportato condanne penali.

 

ART. 8 - LO STAFF TECNICO

Gli istruttori e l’intero staff di aiuto tecnico, comprensivo degli assistenti bagnanti, devono tenere un comportamento esemplare che costituisca un modello positivo sia nell’ambito dell’attività subacquea che educativo e devono trasmettere ai propri allievi valori come rispetto, sportività, civiltà ed integrità che vanno al di là del singolo risultato sportivo o conseguimento del brevetto e che sono il fondamento stesso dello sport.

A tale scopo gli istruttori s'impegnano a:

  • comportarsi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
  • promuovere le discipline subacquee e le loro regole esaltandone i valori etici, umani ed il fair play; • non premiare comportamenti sleali, ma condannarli applicando sanzioni appropriate;
  • rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede ed obiettivamente;
  • rispettare tutti gli atleti, sia della squadra propria che di quelle avversarie, evitando atteggiamenti, frasi o gesti che possano offenderli;
  • agire in modo responsabile sotto il profilo pedagogico ed educativo;
  • incentivare all’autonomia, all'autoresponsabilità e ad un comportamento socialmente positivo e leale;
  • creare un’atmosfera e un ambiente piacevoli, anteponendo il benessere psico-fisico degli atleti al successo agonistico o prestazionale;
  • trovare soluzioni aperte e giuste in caso di conflitti;
  • infondere e trasmettere un atteggiamento positivo e sostenere ogni iniziativa societaria volta alla promozione dello sport, dei suoi valori e principi etici o comunque con finalità di carattere sociale ed educativo;
  • condividere con gli allievi i motivi delle proprie decisioni;
  • condividere con tutti gli altri istruttori le proprie competenze e le proprie esperienze nell’ottica di una continua crescita reciproca;
  • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
  • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, specie se minori;
  • evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, specie se minori;
  • promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  • porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
  • organizzare le attività e gli allenamenti in modo da garantire la privacy degli atleti negli spogliatoi e facendo in modo che durante l’attività sportiva vi sia sempre la presenza di un responsabile dell’associazione o un componente dello staff;
  • astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;
  • astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
  • impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
  • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
  • sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare leprestazioni sportive dei tesserati;
  • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
 

 

ART. 9 - GLI ATLETI E GLI ALLIEVI

Gli atleti e gli allievi devono perseguire il proprio successo personale ed il risultato disciplinare nel rispetto dei principi previsti dal presente Codice Etico, pertanto consapevoli che il loro comportamento contribuisce a mantenere alto il valore dell’attività, s'impegnano a:

  • comportarsi secondo lealtà, onestà e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito subacqueo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati;
  • rispettare i compagni, gli istruttori e lo staff tecnico;
  • rispettare la funzione educativa e formativa degli istruttori e dello staff tecnico;
  • onorare lo sport e le sue regole attraverso una competizione corretta;
  • non usare artifici o inganno per ottenere successo rifiutando ogni forma di doping;
  • rispettare gli avversari;
  • rispettare i giudici e le loro decisioni;
  • astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
  • garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
  • impegnarsi nell’apprendere un’educazione e una formazione sana delle discipline subacquee, supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;
  • impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
  • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
  • astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;
  • collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
  • rispettare il principio di solidarietà tra atleti e allievi, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  • evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte o uscite, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding;
  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

 

ART.10 - I GENITORI DEGLI ATLETI E ALLIEVI

I genitori e gli accompagnatori degli atleti e allievi, durante gli allenamenti e soprattutto durante le gare sportive, devono tenere una condotta ispirata alla convivenza civile, al rispetto dell’avversario ed alla condivisione dello spirito della competizione. Pertanto i genitori e gli accompagnatori s'impegnano a:

  • non esercitare pressioni psicologiche eccessive sugli atleti per il perseguimento dei soli risultati sportivi;
  • accettare e rispettare le decisioni dello staff tecnico evitando qualunque forma di interferenza nelle loro scelte;
  • astenersi da atteggiamenti, frasi o gesti che possano offendere gli atleti in campo e gli istruttori, anche delle altre squadre;
  • incoraggiare la lealtà sportiva manifestando un sostegno positivo verso tutti gli atleti, sia della propria squadra che delle squadre avversarie, e mantenendo un comportamento responsabile e rispettoso verso i sostenitori delle squadre avversarie;
  • rispettare gli arbitri e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede ed obiettivamente;
  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

 

ART.11 - TUTELA DEI MINORI

Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.


ART.12 - SEGNALAZIONI

Chiunque venga a conoscenza di comportamenti non consoni, come individuati dal presente regolamento, ha la possibilità di darne immediata comunicazione direttamente al Responsabile Safeguarding individuato per l’Associazione Sub Prato nella persona di Castellani Federica.
Al fine di rendere più immediata, accessibile e trasparente la segnalazione di eventuali violazioni, l’associazione ha predisposto una specifica casella mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. dove sarà possibile indicare le eventuali problematiche. Le segnalazioni potranno essere effettuate anche verbalmente direttamente al Responsabile Safeguarding. Per le segnalazioni cartacee in forma anonima sarà presente una cassetta postale interna posizionata all’ingresso della sede con opportuna e inequivocabile descrizione. L’Associazione esorta i tesserati a utilizzare ogni canale messo a disposizione con consapevolezza, rispetto e responsabilità.

 

ART.13 - AZIONI DISCIPLINARI

Eventuali violazioni del presente Codice Etico saranno segnalate dal Responsabile Safeguarding e valutate dal Consiglio Direttivo, che avrà il compito di verificare il fatto e ascoltare le testimonianze di tutte le parti in causa. Nel caso di accertamento delle violazioni, il Consiglio Direttivo deciderà l'azione disciplinare da intraprendere.
Le azioni disciplinari possibili sono le seguenti:

  • richiamo verbale non ufficiale, nei casi di violazioni di esigua entità;
  • richiamo ufficiale verbale o scritto, nei casi di ripetute trasgressioni non gravi;
  • sospensione dall’attività per un periodo determinato di tempo, nei casi di gravi violazioni delle norme e/o reiterate ammonizioni;
  • espulsione dall'Associazione, nei casi di gravi violazioni delle norme e/o comportamenti incompatibili con i valori e i principi del Codice etico e dello Statuto;
  • in casi di estrema gravità saranno avvertite le forze dell’ordine.

Ogni tipo di decisione adottata deve essere comunicata tempestivamente al diretto interessato.

  

ART.14 - MODELLI ORGANIZZATIVI: PREVENZIONE, MONITORAGGIO, ATTUAZIONE

L’Associazione Sub Prato predispone il seguente modello organizzativo per l’attuazione delle finalità del codice etico indentificando tre processi chiave per la concretizzazione di procedure e politiche di safeguarding volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti.  

Prevenzione

Al fine di mettere in atto ogni proposito riportato nel Codice Etico, l’associazione agisce in maniera preventiva facendo in modo che tutti i membri e coloro che hanno rapporti con il Sub Prato siano a conoscenza dell’esistenza del Codice Etico e delle sue indicazioni. Il Codice Etico è quindi messo a disposizione sia in modalità telematica nel sito ufficiale www.subprato.it, sia in forma cartacea presso l’associazione.

Saranno previste occasioni formative per istrutti e staff tecnico relativamente alle politiche di safeguarding. Verranno prese come occasioni di confronto e miglioramento le assemblee o le riunioni. In caso di percezione di un’eventuale criticità, verrà discussa la soluzione più efficace e risolutiva per prevenire l’insorgere di una problematica.

Verrà prevista revisione e/o aggiornamento del Codice Etico in caso di necessità.

Monitoraggio

L’Associazione si propone di sottoporre, su base volontaria, i tesserati a cadenzati questionari di valutazione e a periodici sondaggi in modo da avere un quadro del benessere psico-fisico dell’ambiente associativo. In particolare i questionari verranno messi a disposizione all’interno dell’associazione in prossimità dell’apposita cassettina postale posta all’ingresso, dove potranno essere imbucati.
In caso di segnalazione, potrà essere prevista una supervisione da parte del Responsabile Safeguarding nel luogo di allenamento o di gara.

Attuazione

La corretta e funzionale attuazione del Codice Etico è determinata dal fornire indicazioni precise e trasparenti per il reperimento delle informazioni e per effettuare segnalazioni. Di conseguenza deve essere definito un flusso chiaro e lineare circa il corretto processo di sviluppo di una eventuale criticità. Tale scopo è stato schematizzato come segue:

Questo insieme di processi e di strumenti ivi implementati hanno lo scopo di informare, dirigere, gestire e monitorare le attività dell’associazione per il raggiungimento dei suoi obiettivi.